martedì 10 febbraio 2009

10 Febbraio il giorno dopo del ricordo ...

1945.... Siamo alla fine della seconda guerra mondiale e mentre l’Italia stava per essere liberata dall’occupazione nazista grazie all’esercito anglo-americano, nel nord-est d’Italia stava per verificarsi una delle più grandi e sanguinarie tragedie di questo conflitto: la “liberazione” ad opera dell’ esercito comunista jugoslavo guidato dal maresciallo Tito.
Il fenomeno delle foibe iniziò nell'autunno del '43, subito dopo l’armistizio, nei territori dell’Istria, abbandonati dai soldati italiani che li presidiavano e non ancora sotto il controllo dei tedeschi, quando i partigiani delle formazioni slave, ma anche gente comune, per lo più delle campagne, fucilarono o gettarono nelle foibe centinaia di cittadini italiani, bollati come “nemici del popolo”. Il numero delle vittime non è quantificabile con precisione. Comunque dovrebbero essere un migliaio tra infoibati, caduti nelle zone costiere e dispersi in mare.
Le foibe, però, ebbero la maggiore intensità nel periodo dell’occupazione jugoslava di Trieste,Gorizia e Istria da Aprile sino a metà Giugno (ancora oggi ricordato come i 40 giorni di terrore), quando gli Alleati rientrarono a Trieste ma la trovarono occupata dalle truppe di Tito. Il loro motto era chiaro: punire i sostenitori dello sciovinismo e dell’odio nazionale. Molti furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni, le loro case, amici, parenti, insomma la loro terra. Per i rimanenti fu un vero e proprio eccidio: si creò una vera e propria caccia all’italiano con esecuzioni sommarie, deportazioni, torture, infoibamenti. Le vittime furono sia militari che civili e non vennero risparmiati nemmeno gli antifascisti ne tanto meno i membri del comitato di liberazione o quelli che si rifiutavano all’annessione della Venezia Giulia alla jugoslavia, tutti con un'unica colpa: essere italiani e non voler cadere sotto l’occupazione comunista.
La persecuzione contro gli italiani durò effettivamente per altri 2 anni anche se le maggiori perdite si ebbero in quel breve ma cosi drammatico stralcio di tempo.
Trieste, dopo il mese di occupazione jugoslava, visse per ben 9 anni sotto il controllo di un governo militare alleato (anglo-americano) prima che le diplomazie ne decidessero la sua sorte. Nel 1954 ritornò sotto il controllo italiano e Istria venne lasciata all’amministrazione jugoslava e nel 1975 lasciò, con il trattato di Osimo, ogni pretesa su parte d’Istria, terra che fu italiana sin da quando era provincia dell’impero romano.
Ancora oggi a più di 60 anni di distanza ricordiamo le più di 10 mila vittime delle truppe Titine, li ricordiamo perchè innocenti morti sotto una falsa opera di liberazione comunista che si proclamava per il bene del popolo jugoslavo e che invece era solo puro odio nei nostri confronti, li ricordiamo perchè non si può tacere sulla morte immotivata di cosi tante persone, li ricordiamo perchè italiani…

4 commenti:

Elsa ha detto...

sono con te Nella nel ricordo di tutte quelle persone.
Elsa

Gianna ha detto...

Nella,mai dimenticare!

acquachiara net ha detto...

Brutte storie, il mio maestro delle elementari si chiamava Chines ed era esule dell'Istria, suo figlio era morto in una delle tante battaglie per liberare quei territori, ricordo che mi impressionò molto nella mia fantasia di bambino quella storia...dovrei fare delle ricerche sul battaglione X ....ma magari ci penso.
Non sono mai stato a Trieste ma ho sempre sentito un forte legame con questa città :)

Nella ha detto...

Grazie Elsa ...

Certo Stella, non bisogna dimenticare per non ripetere gli stessi errori.

^_^ AC se fai le ricerche fammi sapere.