sabato 31 maggio 2008

Dedicata al mio caro "fratellino"


La Cresima ti fa oggi soldato di Cristo: che lo Spirito Santo ti renda forte per affrontare e superare vittoriosamente tutte le prove che la vita dovesse riservarti.

Ciao Antonio .... tantissimissimi auguri .... TVB .... smack ...

Sono stata scoperta da Silvano ....

Silvano ha scoperto chi sono :) ....
Ieri Ishtar si chiedeva come facevo a scrivere tanti post ... e silvano .... le ha spifferato il mio segreto!!! Sono ancora incredula non riesco a capire come ha fatto a scoprirlo, lui dice che la sua è solo una teoria, ma sa troppi particolari .... vi posto il suo commento così come l'ha scritto :

Blogger silvano ha detto...

@ Ishtar e p.c. Nella: Cara Ishtar io ho sviluppato una teoria sulla sovrapproduzione di post da parte di Nella. La immagino in una grande sala, seduta su un trono, lontana ed altera; al suo fianco un gigantesco nero che batte il tempo su un ancor più grande tamburo, e di fronte a loro una marea di scriba dell'antico Egitto, genuflessi che scrivono incessantemente su fogli di papiro. Chi non produce abbastanza viene pubblicamente flagellato a sangue. E' conosciuta come l'ultima terribile faraona di Ischia "Nellankhamon".
ciao, silvano.

p.s. mi chiedevo ... non è che Silvano è un mio scriba e io non lo so .....

Russia l'autolavaggio riservato alle signore ...

Stranotizia:

Con solarium e manicure, niente maschi ...

Autolavaggio per sole signore. E' questa l'idea di una giovane studentessa universitaria della città di Iekaterinburg, nella regione degli Urali. L'imprenditrice Rosalia Mansureva propone servizi di manicure, pedicure, solarium e parrucchieri durante il lavaggio delle automobili. Presto sarà così inaugurato il primo centro per auto e proprietarie veramente impeccabili.

Catene di autolavaggio per sole donne esistono già in Olanda, ma con tutt'altro scopo: dare spettacolo con uomini mezzi nudi intenti al lavaggio. "Io preferisco un servizio veramente adatto alle mie clienti, dice Rosalia Mansureva , perchè quel genere di novità può interessare per un momento, ma non dura".

venerdì 30 maggio 2008

Tao


La vita è come un libro. Sei tu a dover girare le pagine del tuo destino...

Una spilla per non dimenticare signor Giuseppe

Chiunque volesse puo copiare l'immagine della spilla di signor Giuseppe:
" per non dimenticare".

Novità per il signor Giuseppe

Fonte: Unione Sarda

Sigilli al server centrale del Santissima Trinità per verificare le dichiarazioni rese dal primario Antonio Maccioni

Anatomia, reparto sotto sequestro

Paziente morto in Psichiatri: la salma sarà riesumata

Bloccata da ieri pomeriggio tutta l’attività dell’ospedale. Intanto i necrofori hanno escluso davanti al pm un loro errore: i contenitori delle autopsie vengono toccati soltanto dai tecnici.

Blitz al Santissima Trinità: la magistratura ha sequestrato i computer di Anatomia patologica e, quel che più conta, il server centrale del quale passa l’intera attività sanitaria. Risultato: da ore nell’ospedale è tutto bloccato. Il nucleo di polizia giudiziaria della Asl ha notificato nel primo pomeriggio di ieri il decreto firmato dal sostituto Giangiacomo Pilia che indaga sulla sostituzione di pezzi anatomici nel reparto diretto da Antonio Maccioni: il primario da otto giorni è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver combinato il pasticcio per aiutare il direttore del servizio Psichiatria Gian Paolo Turri sotto processo per omicidio colposo.

Gli inquirenti vogliono verificare le dichiarazioni rese da Maccioni mercoledì davanti al gup: l’anatomopatologo ha parlato di un registro informatico con le autopsie, i riscontri diagnostici e le analisi eseguiti al Santissima Trinità. E da lì, stando alle dichiarazioni del medico, dovrebbe risultare che il contenitore con i pezzi anatomici di Giuseppe Casu – l’ambulante quartese ucciso da una trombo embolia polmonare il 22 giugno 2006 dopo un trattamento sanitario obbligatorio – è stato etichettato con lo stesso numero, 13, usato per custodire i reperti di un uomo stroncato dallo stesso male. Il registro cartaceo sembrerebbe smentire il primario, ecco perché è indispensabile consultare quello informatico. I data base dei computer in dotazione al reparto di Anatomia patologica e il cervellone centrale ieri sera sono stati consegnati al consulente tecnico Carlo Piras che nel più breve tempo possibile dovrà scaricare i dati per restituire i macchinari in modo che il Santissima Trinità possa riprendere l’attività. La polizia giudiziaria ha sequestrato anche il registro cartaceo dal momento che fra gli atti dell’inchiesta c’era soltanto una copia.

Ma non è tutto: si profila la possibilità che il cadavere di Giuseppe Casu venga riesumato. E non per verificare le cause di morte, dal momento che gli organi non ci sono più, piuttosto per verificare le cause della morte, dal momento che gli organi non ci sono più, piuttosto per essere sicuri che i vetrini consegnati all’autorità giudiziaria da Maccioni insieme alla boccetta sbagliata siano effettivamente quelli dell’ambulante quartese. Per lo stesso motivo è stata riconvocata in Procura, come testimone, Daniela Onnis, il medico legale che insieme a Maccioni ha eseguito il riscontro diagnostico su Casu. Contrariamente a quel che sostiene Maccioni, i consulenti medico-legali del pm Pilia ritengono comunque che attraverso i vetrini non si possano individuare le cause della morte del paziente, legato al letto per sette giorni e sottoposto a dosi massicce di sedativi.

Nel frattempo il pm Pilia sta cercando di capire chi, come, quando e perché abbia smaltito il contenitore numero 14 che, dopo lo scambio, conteneva i pezzi anatomici di Casu. Ieri mattina il magistrato ha sentito, come testimoni, i quattro necrofori del Santissima Trinità e tutti hanno dato la stessa risposta: non siamo stati noi, noi non possiamo proprio toccare le boccette con la scritta AU (la sigla indica che è stata eseguita l‘autopsia), sono pochissime e vengono custodite in uno scaffale a parte, lo smaltimento è compito del tecnico; tutti gli altri reperti anatomici vengono smaltiti da noi su disposizione del capo tecnico che provvede anche all’apertura dei coperchi sigillati; le disposizioni in questa materia sono categoriche, difficile dunque che la boccetta numero 14 sia stata smaltita per errore. Così i necrofori.

A questo punto un chiarimento potrà fornirlo il tecnico anatomo-patologo Stefano Esu: indagato a piede libero per la sparizione dei reperti è stato convocato dal pm per lunedì mattina. Nel corso degli interrogatori precedenti, quando era ancora un testimone, aveva dichiarato di aver ripreso in mano il contenitore 13 su disposizione di Maccioni: “Ho richiuso ermeticamente il contenuto e l’ho sistemato in uno scaffale separato dai contenitori delle altre autopsie. Dopo due mesi ho visto quel contenitore sotto una cappa col coperchio non chiuso ermeticamente e con l’indicazione “non eliminare, a disposizione del magistrato”.

Maria Francesca Chiappe.

IL SOSPETTO

Forse un errore nel dosaggio dei farmaci

E se Giuseppe Casu fosse stato ucciso da una dose eccessiva dei farmaci? O meglio: se la morte dell’ambulante quartese fosse dovuta non solo alla lunga contenzione fisica ma anche alla sedazione farmacologica? I familiari vogliono vederci chiaro dal momento che subito dopo la morte in Psichiatria, non fu eseguita un analisi tossicologica. Fin qui niente di strano, l’anatomo-patologo sa che per fugare i dubbi futuri ci sono i pezzi anatomici: vengono conservati a posta. Solo che i reperti di Casu sono spariti, e allora un accertamento potrà essere fatto soltanto attraverso le cartelle cliniche.

Gli avvocati della famiglia Casu, Mario Canessa e Dario Sarigu, si muovono nel massimo riserbo ma sembra di capire che abbiano affidato una consulenza tecnica a un super esperto per verificare le cause della morte. Il problema è non solo accertare se Casu sia stato realmente ucciso da una trombo embolia polmonare ma anche e soprattutto, che cosa l’abbia provocata. Può essere la lunga contenzione fisica, certo, ma possono aver concorso i molti sedativi che gli sono stati somministrati per tutta la durata della degenza senza un adeguata terapia antitrombotica e senza gli esercizi fisici prescritti dai protocolli sanitari.

Il sospetto di un eccesso di sedativi è legato al fatto che in sede di riscontro diagnostico Antonio Maccioni non ha ritenuto di dover procedere ad un esame tossicologico. E allora, per capire se i farmaci abbiano influito bisognerà studiare attentamente la cartella clinica: l’analisi dei tessuti della salma, che certamente sarà eseguita, potrebbe infatti non dare certezze.

Maria Francesca Chiappe.

Quello che i miei occhi ...

Che bello. nel pomeriggio, ci siamo incontrati sulla spiaggia come di solito facciamo con gli amici, e come al solito, partita di pallavolo, hihi c'è sempre chi cerca di vincere imbrogliando, comunque ci divertiamo moltissimo.
Oggi non smettevamo più di giocare, proprio come bambini ...
Ecco quello a cui abbiamo assistito :

giovedì 29 maggio 2008

Lavoro VS Prigione

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Da un NG americano:

LAVORO vs. PRIGIONE

IN PRIGIONE passi la maggior parte del tuo tempo in una cella che misura 8x10
AL LAVORO passi la maggior parte del tuo tempo in una stanzetta che misura 6x8

IN PRIGIONE ottieni tre pasti al giorno
AL LAVORO ottieni solo un intervallo per 1 pasto e devi pagartelo

IN PRIGIONE vieni ricompensato della tua buona condotta con una riduzione sulla pena
AL LAVORO vieni ricompensato della tua buona condotta con del lavoro aggiuntivo

IN PRIGIONE una guardia apre e chiude tutte le porte per te
AL LAVORO devi girare con una carta di sicurezza e devi aprire e chiudere tutte le porte da te

IN PRIGIONE puoi vedere la TV e giocare con la Playstation
AL LAVORO non lo puoi fare

IN PRIGIONE puoi avere il tuo bagno personale
AL LAVORO devi condividere il bagno con gli altri

IN PRIGIONE permettono ai tuoi familiari ed amici di venire a trovarti
AL LAVORO non puoi parlare con i tuoi familiari ed amici

IN PRIGIONE tutte le spese sono a carico dei cittadini contribuenti
AL LAVORO tutte le spese per recarti al lavoro sono a carico tuo e dal tuo stipendio vengono trattenute le tasse che servono per pagare i detenuti

IN PRIGIONE passi la maggior parte del tuo tempo guardando attraverso le sbarre della tua cella, desiderando di uscire fuori
AL LAVORO passi la maggior parte del tuo tempo guardando la tua stanzetta, desiderando di uscirne fuori

IN PRIGIONE ci sono dei custodi che spesso sono dei sadici
AL LAVORO vengono chiamati Direttori

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La dedico a te ....



La tua situazione è quella di molti, e mi pare che il buon Cocciante l'abbia descritto bene in:
Quando finisce un amore (1974)
A.Cassella - M.Luberti - R. Cocciante)


Quando finisce un amore così com'e' finito il mio
senza una ragione ne' un motivo, senza niente
ti senti un nodo nella gola,
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente
e non ti basta più un amico e non ti basta più distrarti
e non ti basta bere da ubriacarti
e non ti basta ormai più niente
e in fondo pensi, ci sarà un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perché un amore debba finire
e vorresti cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,
nemmeno se cambiassi faccia
nemmeno se cambiassi nome
nemmeno se cambiassi aria
nemmeno se cambiassi vita
nemmeno se cambiasse il mondo
però, se potessi ragionarci sopra
saprei perfettamente che domani sarà diverso
lei non sarà più lei
io non sarò lo stesso uomo
magari l'avrò già dimenticata
magari se potessi ragionarci sopra
e se potessi ragionarci sopra
ma non posso, perché ...
quando finisce un amore ......

mercoledì 28 maggio 2008

Dopo la pioggia torna il sereno.....


Quando ami una persona per molto tempo inizi a
sentirla parte di te stesso, delle tue abitudini, dei tuoi sogni.
Quando la chiami usi un tono di voce delicato e intenso che ti viene da dentro l’anima, passano gli anni ed inizi a pensare seriamente ad un domani insieme sotto un tetto, insomma ad un matrimonio, poi arrivi ad un passo da questo sogno ma un bel giorno tutto finisce…finiscono le frasi scritte con l’anima, tutte quelle carezze… finisce tutto, la ritrovi per strada con un altro senti un blocco nello stomaco ti viene istintivo chiamarla, riavvicinarti per rivedere quei occhi dolci per risentire il suo profumo, per risentire la sua presenza ma non puoi, lei volta lo sguardo e a te non resta altro che fare altrettanto, ti allontani con un dolore sordo che ti porterai dentro per molto, tutta quella poesia scritta per anni, pensi che non resta altro che soffrire e affogare il dolore in qualche bicchiere ....
Abbi fiducia: hai bisogno solo di metabolizzare la perdita della tua amata perchè ogni fine è un piccolo lutto.
Per far ciò non c'è bisogno di annegare in nessun vizio, bisogna lasciar andare le nostre emozioni .... piangere ... urlare ... offendere ... magari ..... ma stai tranquilo che passerà e riuscirari ad aprirti ad una nuova ed emozionante storia d'amore ...
Noi siamo accanto a te per sostenerti!!!
Ti voglio bene ...

Manifesto per la conservazione della foresta Marais Tanoé (FMT)

Forest Marais Tanoé (FMT), l'ultima grande foresta situata nel sud-est della Costa d'Avorio, merita di essere considerata una priorità per la conservazione di primati in Africa occidentale. E 'uno degli ultimi rifugi per Colobus sarebbe Miss Waldron (Piliocolobus badius waldronae), cercopithèque diane roloway (Cercopithecus diana roloway) e cercocèbe coronato (Cercocebus ATyS lunulatus), le tre specie di scimmie a maggior rischio di 'Estinzione in Africa occidentale. Forest forte Conservazione Valore della casa, del resto, molte specie di piante endemiche è poco conosciuto e non gode di uno status ufficiale di protezione. Un importante Agroindustrielle Società ha iniziato, da più di un mese, rasatura di questo ricco serbatoio di biodiversità a cui importanza ecologica e socio-economica è innegabile.
Con la firma di emergenza, questo manifesto, ci aiuterà a salvarla.
Per firmare: www.manifeste-fmt.org

L'importanza di un sorriso

Sul blog di ishtar ho visto questa immagine che rappresenta la locandina di "Un sorriso lungo un anno" l'iniziativa di comix per sostenere la lotta al Neuroblastoma, il tumore dell'infanzia che rappresenta la prima causa di morte in età prescolare.

Si può sostenere questa iniziativa in vari modi, ad esempio dedicando un post a questo argomento e segnalando titolo del blog e link del post a quesata mail: alex@comicomix.com, specificando che si intende aderire a questa iniziativa.


Per ogni post segnalato
Comicomix donerà 2.00 € alla Fondazione per la lotta al neuroblastoma.

Questo è solo uno dei modi per sostenere questa iniziativa, per ulteriori informazoni clicca qui:

L'importanza di un sorriso spesso viene sottovalutata, eppure ridere fa bene, non so ma sembra quasi che attraverso un semplice gesto spontaneo che non costa nulla si trasmettano energie posite, non trovate?

Che ridere avesse un’influenza positiva sul nostro stato di salute lo sapevamo già da tempo ma solo da alcuni anni si è diffusa la cosiddetta gelotologia ovvero la scienza che studia le applicazioni del buonumore e delle emozioni positive in campo medico. La gelotologia ha origine dalla PsicoNeuroEndocrinoImmunologia una branca della medicina che ha posto in luce la correlazione fra le emozioni e il sistema immunitario. Un’applicazione di questa giovane scienza è la clownterapia ideata dal medico statunitense Hunter “Patch” Adams reso celebre dal film biografico interpretato dall’attore Robin Williams.

Ridere è terapeutico. Ha una forte valenza di cambiamento in senso migliorativo dell'atteggiamento di ciascuno nei confronti delle cose e delle persone che lo circondano. La risata, così come il sorriso, sono processi in cui, in risposta a un determinato stimolo, che viene percepito comico, si produce un vissuto di piacere.

RIDERE FA BENE.... AIUTA A SUPERARE E SOPPORTARE I DISAGI....
IL SORRISO è L'ESPRESSIONE DELL'ANIMA!!!!!

martedì 27 maggio 2008

Fantastica giornata!!!

L'estate è alle porte e il tempo particolarmente capriccioso di questa primavera, non fanno che aumentare la voglia di ritrovarsi al mare.
E qualche giorno di break al sole ... io purtroppo mi sono potuta spostare con gli amici solo per un giorno.
Oggi ho passato la giornata sulla costiera Amalfitana con carissimi amici ...
Come sempre mi ha colpito Sorrento ... conosciuta per il mare cristallino e per il magnifico golfo da cui prende il nome, Sorrento ha anche un centro storico di grande interesse.
In particolare sono da vedere la chiesa di San Francesco d'Assisi, con il suo chiostro trecentesco, e il Museo Correale.

Consigli per vivere meglio:


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· Dai alla gente più di quanto si aspetta e fallo con amore;

· Impara a memoria le tue poesie preferite;

· Non credere a tutto quello che senti, trattieni ciò che ti colpisce e dormirci sopra;

· Quando dici "Ti amo", pensaci;

· Quando dici "Scusami", guarda la persona negli occhi;

· Convivi almeno sei mesi prima di sposarti;

· Credi nell'amore a prima vista;

· Non ridere dei sogni di nessuno;

· Ama profondamente e con passione. Potrai soffrirne, ma e l'unico modo per vivere pienamente la vita;

· Nel disaccordo colpisci leggermente. Non coinvolgere nessuno;

· Non giudicare qualcuno dai suoi familiari;

· Parla piano, ma pensa rapidamente;

· Quando qualcuno ti fa una domanda non chiedere "Perchè vuoi saperlo?";

· Ricorda che il grande amore e le grandi conquiste comportano dei rischi;

· Telefona a tua madre e se l'hai persa ogni tanto dille una preghiera;

· Di sempre "Salute!" quando senti qualcuno starnutire;

· Quando sei stato sconfitto non dimenticare la lezione;

· Ricordati le tre "R": Rispetto di se stessi. Rispetto degli altri. Responsabilità di tutte le tue azioni;

· Non lasciare che un piccolo litigio rompa una grande amicizia;

· Quando ti accorgi di aver commesso un errore fa un passo indietro;

· Quando rispondi al telefono sorridi. Chi chiama lo capirà dalla voce;

· Sposa qualcuno con cui ami parlare. Quando diventerai vecchio conversare sarà più importante di altro.

· Passa del tempo da solo;

· Apri le tue braccia ai cambiamenti, ma non dimenticarti dei tuoi valori;

· Ricordati che il silenzio e talvolta la migliore risposta;

· Leggi più libri e guarda meno televisione;

· Vivi una buona, onorevole vita. Quando sarai vecchio e penserai al passato starai bene una seconda volta;

· Credi in Dio, ma chiudi la tua auto;

· Un'atmosfera d'amore nella tua casa è importante. Fa di tutto per creare una tranquilla e armoniosa famiglia;

· Nei litigi con chi ami, parla del presente e non rivangare il passato;

· Sappi leggere tra le righe;

· Coltiva la conoscenza. E' la chiave dell'immortalità;

· Sii gentile con la Terra;

· Prega: ha un incommensurabile potere;

· Non interrompere mai chi ti sta adulando, ma domandati dove vuole arrivare;

· Pensa agli affari tuoi;

· Non fidarti di chi ti bacia con gli occhi aperti;

· Durante l'anno,dedica un po' di tempo alle cose che non hai mai fatto;

· Se fai una montagna di soldi, usali per aiutare gli altri mentre sei vivo. E' la più grande soddisfazione della ricchezza;

· Ricorda che non ottenere quello che desideri è talvolta una grande fortuna;

· Impara tutti i ruoli e poi abbandonane alcuni;

· Ricorda che la migliore relazione e quella in cui l'amore che dai è più grande di quello che ricevi;

· Giudica i tuoi successi dagli sforzi che hai fatto per raggiungerli;

· Ricorda che il tuo carattere è il tuo destino.

Lettera di Natascia Casu

Ecco ho trovato una lettera completa della figlia del signor Giuseppe, ve la ripoto così come l'ha scritta :

Quando e perchè è morto realmente mio padre?

Natascia Casu

18 novembre 2007

E' dura accettare e vivere il dolore per la perdita del proprio padre. Lo è ancora di più quando questo avviene in circostanze alquanto strane, ancora da chiarire. Per esempio, quando è morto realmente mio padre? Tanto meno non è facile sopportare che quel ricovero contro la sua volontà sia avvenuto pubblicamente in presenza di giornalista e fotografo avvisati per tempo, per darne notizia in maniera eclatante il giorno dopo. Ma noi familiari non dovevamo esser così importanti se siamo stati avvisati quando tutto era compiuto. E come reagire al fatto che tutti continuamente affermano che in quella piazza mio padre è stato trattato peggio di un delinquente e nessuno ha avuto il coraggio di dichiararlo e confermarlo di fronte al mio legale? Vi potete minimamente immaginare come ci si possa sentire dopo tutto questo? Ma ancora non era finita! Doveva ancora uscire la notizia che i pezzi anatomici prelevati dal corpo di mio padre erano stati scambiati con quelli di una persona la cui embolia è stata causata da un tumore, almeno così ho letto in un quotidiano. Cosa sarebbe successo se non se ne fossero accorti per tempo? Tutto sarebbe stato archiviato e mio padre non avrebbe avuto la minima speranza di avere giustizia? Una vicenda quest'ultima sconcertante, inquietante, non ho altre parole per definirla! Fino ad ora non ho mai voluto esprimere completamente il mio dolore in maniera pubblica, forse perchè è troppo personale o perchè non amo compiangermi nè cerco la compassione delle persone, perchè io non sono speciale, faccio solo quello che ogni figlia al mio posto avrebbe fatto: esercitare il diritto alla giustizia e alla conoscenza della verità su tutta la vicenda che ha portato alla morte di mio padre. Dopo più di un anno trascorso a farmi forza e a mostrarmi quasi gelida, per poter esser lucida e razionale, sento che il dolore e le inevitabili lacrime trattenute per troppo tempo non possono essere più controllate così come queste parole di sfogo. Ma lottare mi dà la forza di andare avanti.

Natascia Casu

lunedì 26 maggio 2008

Lettera della figlia di Giuseppe

Mi fa piacere che anche voi siete daccordo che queste storie non devono passare inosservate, vi riporto la lettera della figlia di Giuseppe Casu.

La figlia dell'ambulante Giuseppe Casu chiede giustizia e solleva dubbi sul comportamento dei vigili di Quartu
Fonte: La Nuova Sardegna, 25 aprile 2008
25 aprile 2008

Il consigliere regionale di Rifondazione Paolo Pisu ha presentato un'interpellanza all'assessore alla sanità Nerina Dirindin per sapere perché è morto l'ambulante Giuseppe Casu il 22 giugno 2006 dopo sei giorni passati legato al letto nel servizio diagnosi e cura (spdc) dell'ospedale di Is Mirrionis. Pisu, componente ed ex presidente della commissione Diritti civili rilancia l'angosciosa domanda perché in due anni di polemiche quasi solo in difesa del reparto dove il pover'uomo è morto, si è dimenticato un tema fondamentale: quello della fiducia che i cittadini devono poter avere in un sistema sanitario cui si consegnano nel momento in cui sono più fragili. Ma nella conferenza stampa convocata ieri dove erano invitate la figlia di Casu, Natascia, la presidente di tutte le associazioni italiane dei familiari di malati di mente, Gisella Trincas, la responsabile del Comitato libertà e giustizia Francesca Ziccheddu sono emersi anche molti altri aspetti destinati a creare profonda inquietudine civile una volta che, nel procedimento penale pubblico, dovranno finalmente saltar fuori. Ormai famiglie e movimenti vogliono sapere com'è morto Casu, ma anche perché è finito in un reparto psichiatrico dopo essere stato ammanettato in piazza a Quartu: l'uomo, titolo di studio quinta elementare, non poteva fare l'esamino per la licenza di ambulante ed era condannato all'abusivismo. Aveva già pagato varie multe, di cui una da cinquemila euro. Gli era arrivata il 15 giugno (e questa non l'aveva ancora onorata), un'altra i vigili gliela volevano mettere quel giorno, il 16: in molti hanno visto che era nata una discussione, che Casu fumava il sigaro e parlava. Poi l'ambulante è finito a terra, un medico del centro di salute mentale di Quartu compilava in modo non completo il foglio per il trattamento sanitario obbligatorio, la mattina del 16 giugno Casu finiva all'spdc di Cagliari, il sindaco di Quartu non mandava l'obbligatoria richiesta di convalida al giudice tutelare entro le 48 ore successive, come impone la legge. Pisu, che è stato sindaco per 10 anni in un paese, ieri ha detto: a Quartu i tso risultano essere «abbastanza facili». Un aspetto su cui indagare: Gisella Trincas ha chiarito come la legge preveda la presenza contemporanea di tre condizioni, nessuna delle quali, affermavano ieri, sussisteva per l'ambulante. Grave, si diceva ieri nella conferenza stampa, che nessuno (vigili, centro salute mentale) abbia avvertito i familiari della vicenda. La domanda sul perché Casu sia finito all'spdc ne sottintende un'altra: un ambulante che si rifiuta di sgombrare la strada dalle sue mercanzie e si oppone, può infrangere la legge, eventualmente, perché «resiste» al pubblico ufficiale, magari gli scappa la parola grossa (gli insulti, appunto) e se esagera ancora può arrivare a «minacciare». In queste situazioni fioccano gli arresti, le denunce, che c'entra il servizio psichiatrico? C'era una «alterazione psichica tale da richiedere un urgente intervento terapeutico» e tutte le altre condizioni per arrivare a un tso?
Fin qui la prima parte, poi cominciano i sei giorni in cui l'uomo è stato sedato con farmaci e sempre tenuto legato al letto. Ai familiari che lo andavano a trovare chiedeva di essere slegato, voleva andare a fare la pipì sulle sue gambe, chiedeva di mangiare e di fumare. Nel processo penale si dovrà accertare se esiste un nesso di causalità tra l'essere rimasto legato al letto per tanto tempo e la morte. Ma il punto, civile e morale, che alle associazioni dei familiari interessa è anche un altro: la contenzione fisica deve sparire dalle pratiche utilizzate negli ospedali, «nelle case di cura private per gli anziani», in tutte le realtà. Natascia Casu ha spiegato che «quando è morto mio padre il mondo mi è crollato addosso, mi fidavo dei medici, ma in seguito, capire che mio padre
era morto legato, è stato forse peggio della morte stessa. Ecco perché voglio sapere perché mio padre è morto, perché sono spariti i referti della sua autopsia e al magistrato sono state consegnate parti di un uomo deceduto per la stessa causa, tromboembolia,
ma ammalato di tumore». Natascia Casu non ha risposto alle molte domande: c'è un'inchiesta in corso. Francesca Ziccheddu ha sottolineato come i vigili, il 16 giugno, chiamarono un giornalista ma non avvertirono la famiglia di Casu; ha spiegato che il modello prestampato per il tso non era neppure tutto compilato; che non si sa neanche come chiamare una situazione dove Casu era stato ammanettato in piazza e poi tenuto legato al letto senza che mai una volta in sei giorni nell'ospedale si sia tentato qualcosa
per slegarlo. Solo nell'ordinamento penitenziario è ammessa la coercizione fisica, ma in casi ben chiari e comunque sempre alla presenza di personale sanitario ed esclusivamente per il tempo necessario. Pisu ha raccontato di come, nella piazza di Quartu, tanti, dopo il decesso di Casu, fossero andati da lui a dire che Casu era una persona particolare, chiassosa, ma «persona buona».
Infine Pisu, nell'interpellanza, chiede sostegno per i dirigenti della Asl che hanno sospeso il primario Paolo Turri quando questi è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo, decisione che ha scatenato le polemiche: «A me dispiace che un primario venga sospeso, ma nessuno può essere ritenuto al di sopra della legge».

La canzone dedicata al signor Giuseppe



INCREDIBILI REALTA' DI UNA CIVILTA MODERNA


Sono venuta a conoscenza di questa storia, così per caso, all'inizio non potevo crederci, ma poi spulciando in giro ho dovuto constatare che purtroppo è tutto vero .....
Penso che come me, molti non conosceranno la storia del signor Giuseppe Casu, e così colgo l'occasione per raccontarvela :

Comitato Verità e Giustizia per la morte del signor Giuseppe Casu

Giovedì 15 Giugno 2006 in piazza IV Novembre a Quartu il signor Giuseppe Casu, accanto alla sua ape parcheggiata, come ogni giorno vendeva un poco della frutta e verdura contenuta nel cassone.
Nulla di notevole sino a quel momento in una giornata che sembra tranquilla. Poi, in tarda mattinata, il dramma. Tutto avviene molto rapidamente, intervengono i carabinieri con le guardie municipali, spunta fuori anche un'ambulanza. Gli agenti lo afferrano con la forza, di fronte a tutti, lo sbattono a terra, lo immobilizzano. Giuseppe Casu viene caricato, ammanettato, alla barella e portato via. È in atto un ricovero coatto in psichiatria.
"Sgombero Forzato: se ne va anche l'ultimo ambulante" titola trionfalmente l'Unione Sarda il giorno dopo, in un pezzo chiaramente ispirato dalla giunta comunale. È falso, Giuseppe Casu non è l'ultimo ambulante, ma è forse il più vulnerabile e viene colpito in maniera esemplare per ottenere il risultato di sgomberare finalmente la piazza dagli abusivi. Perché altrimenti tanta forza e tanta violenza è stata impiegata contro un individuo intento in una attività così pacifica?
Per completare il quadro di questa vicenda occorre fare qualche passo indietro.
Il fatto è che da qualche tempo la giunta comunale di Quartu ha intrapreso un'energica azione contro i venditori ambulanti privi di licenza, per il ripristino della "legalità", dunque anche i venditori di piazza IV Novembre erano da tempo nel mirino della giunta.
Nell'ambito di questa "guerra agli ambulanti" però le guardie municipali di Quartu, per ragioni che andrebbero chiarite, si sono accanite, in maniera assurda e ingiustificabile, quasi esclusivamente contro il signor Giuseppe Casu. Questo accanimento selettivo viene ammesso anche dal vicesindaco di Quartu, Tonio Lai, che nel dibattito in giunta del 6 Settembre 2006 dice: "Siamo a conoscenza di un fatto certo, che la polizia municipale ha emesso numerosi verbali a carico del cittadino, signor Giuseppe Casu. Ne ha emesso soprattutto a partire da Maggio 2005, tantissimi ...". A questa persecuzione il signor Giuseppe Casu, benché preoccupato, ha reagito pagando le multe e continuando ad andare in piazza IV Novembre per vendere.
Ma torniamo al giorno prima dell'agguato, il 14 Giugno 2006. I vigili si presentano dal signor Casu. Come sempre gli elevano una contravvenzione, ma questa volta il verbale raggiunge la cifra stratosferica di 5000 euro per la vendita senza licenza di frutta e verdura in strada. Una cifra che, questa volta, il signor Giuseppe Casu non farà a tempo a pagare.
Evidentemente nelle stanze dell'amministrazione comunale qualcuno proprio non sopportava l'ostinazione del signor Casu. Pensando ai drammatici fatti dei giorni successivi l'imposizione di questa multa sproporzionata assume l'aspetto sinistro di un avvertimento e di una provocazione.

I medici psichiatri, che si son presi l'incarico di risolvere il problema dell'ultimo ambulante resistente di Quartu, sono stati dunque anche responsabili del destino del signor Giuseppe Casu, dalla mattina 15 Giugno sino alla sua morte. A pensarci è una ben strana cosa, visto che formalmente sono dei medici e, in teoria, il loro compito sarebbe quello di curare la gente e non quello di togliere le castagne dal fuoco al comune in lite con gli ambulanti.
Il ricovero coatto (Trattamento Sanitario Obbligatorio o TSO) viene giustificato da uno stato di agitazione psicomotoria: il signor Casu dava in escandescenze. Ma il semplice buonsenso ci dice che questo poteva essere casomai inteso come un segno di salute mentale. Vorrei sapere infatti chi di noi non darebbe in escandescenze dopo che, coloro che il giorno prima ti hanno messo 5000 euro di multa, si presentano, ti intimano di andartene, e al tuo rifiuto, ti mettono altri 5000 euro di multa, poi ti saltano addosso e ti immobilizzano...
Cerchiamo di capire cosa hanno fatto davvero questi "medici" per la salute del signor Giuseppe Casu, all'interno del reparto di psichiatria dell'ospedale di Is Mirrionis a Cagliari, nella settimana in cui il paziente è riuscito a sopravvivere ai loro trattamenti.
Qualcuno si è preoccupato delle ferite che il signor Giuseppe Casu aveva subito durante le aggressioni di cui era stato vittima? Qualcuno si è preoccupato di quella mano gonfia? Della presenza di sangue nelle urine? O piuttosto la loro unica preoccupazione è stata quella di iniettargli un potente sedativo che spegnesse il suo cervello per qualche giorno, di legarlo al letto, di metterlo in condizioni di non rompere le scatole?
I familiari del signor Giuseppe Casu, quando vanno a visitarlo, lo trovano sempre legato al letto, sedato, col panno e privo di coscienza. Nei momenti in cui riprende coscienza chiede di essere slegato. Gli stessi familiari segnalano l'evidente gonfiore ed il colore violaceo della mano destra, ma nessuno si preoccupa del suo stato di salute.
Dopo una settimana il signor Giuseppe Casu muore, all'improvviso, sempre legato a quel letto da cui nessuno lo ha ancora liberato. Aveva 60 anni e non soffriva di nessuna malattia che lo potesse portare ad una fine così rapida ed improvvisa.
Anche dalla relazione della commissione d'inchiesta della ASL, istituita in seguito ad una denuncia dell'ASARP, risulta che il signor Casu è stato vittima di un 'trattamento inaccettabile': nel reparto di psichiatria lo hanno sedato e immobilizzato, legandolo al letto mani e piedi per sette giorni, dal suo arrivo al momento della sua morte e non gli hanno fatto nessun esame per verificare il suo stato di salute. Nonostante le gravi responsabilità accertate la ASL si rifiuta però di prendere qualsiasi provvedimento.
Per noi la morte del signor Casu è la diretta conseguenza di una politica precisa, della prassi violenta delle "forze dell'ordine" e del trattamento pseudo-medico che gli è stato riservato. Lo hanno ammazzato loro.
Morti come queste, di solito, sono presto dimenticate. Per la magistratura e gli investigatori non sono certo casi degni di interesse. Familiari ed amici, quando vogliono insistere per accertare la verità e le responsabilità, incontrano difficoltà di ogni tipo. Il più delle volte la gente finisce per rassegnarsi e lasciar perdere. Questo le guardie e gli psichiatri lo sanno bene, anche su questo contano per garantirsi l'impunità. Le loro vittime sono destinate a essere sepolte in fretta e dimenticate.
Questo sarebbe stato anche il destino del signor Giuseppe Casu, se non fosse stato per l'insistenza della sua famiglia che non si è rassegnata all'esito della frettolosa autopsia effettuata dai medici dello stesso ospedale il giorno dopo il decesso, e sta cercando di far riaprire il caso.
Diverse procedure amministrative e giudiziarie sono attualmente in corso, ma, come spesso accade, queste rischiano semplicemente di fare da anticamera all'oblio.
Per questo è assolutamente necessario che l'attenzione su questo terribile caso non venga meno nei prossimi tempi, non deve essere liquidato come normalità della vita di ogni giorno.
L'orrore della vicenda, suo malgrado esemplare, del signor Giuseppe Casu non può scivolare via dalla memoria. Verità e giustizia sono dovute a lui e a noi. Non dimentichiamolo, né dimentichiamo che verità e giustizia reali non coincidono con la versione ufficiale dei fatti.

domenica 25 maggio 2008

Abbronzatissima ......




Oggi bellissima giornata di sole, passata in spiaggia.
Prima tappa al porto a prendere amici che sono venuti da Napoli, nell'attesa mi sono sbizzarrita a fotografare il porto ... hehe ...
Dopo siamo andati tutti in spiaggia, io mi sono letteralmente abbrustolita al sole (assomiglio tantissimo ad un gamberetto), grande gara di tuffi, e qualcuno ha anche pescato, infatti stasera ho avuto tutta la comitiva qui da me ... spaghettata con la polpa del riccio e pesce grigliato!!!!

Il cuore ...

Leggendo, il commento di Tony al post "Tao" mi sono ricordata di una favola che mi raccontava mio nonno quando ero piccola ...

C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata.
Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo
difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse "Beh a dire il vero… il tuo cuore è molto meno bello del mio!"
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti, della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C’erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello. Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere "Starai scherzando!" disse "Confronta il tuo cuore col mio... il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppato di ferite e lacrime!!!" "E' vero!" ammise il vecchio "il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio! Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio. Ma si sa, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato perchè ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto... questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso si sa, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone… e chissà... forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?"
Il giovane rimase senza parole, con le lacrime copiose che gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse: Se la nota musicale dicesse: "Non è la nota che fa la musica…" Non ci sarebbero le sinfonie. Se la parola dicesse: "Non è una parola che può fare una pagina..." Non ci sarebbero i libri. Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro..." Non ci sarebbero case. Se la goccia d’acqua dicesse: "Non è una goccia d’acqua che può fare un fiume…" Non ci sarebbero gli oceani. Se l’uomo dicesse: "Non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo…" Non ci sarebbero mai né giustizia,né pace, né felicità sulla terra degli uomini. Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore... non era più il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava più meraviglioso che mai perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui!!!!

sabato 24 maggio 2008

Problemi di pressione alta?

Un'ottima cura sembrerebbe venire dalla musica.
La notizia arriva dall'annuale meetin dell'American Society of Hypertension di New Orleans durante il quale sono stati resi i noti risultati di ricerca secondo cui mezz'ora al giorno di musica rilassante contribuisce ad abbassare significativamente la pressione del sangue.
Lo studio ha riguardato 50 pazienti tra i 45 e i 70 anni affetti da ipertensione, alla metà dei quali è stata fatta ascoltare almeno 30 minuti al giorno di musica "ritmicamente omogenea" (classica o celtica) e sono stati fatti eseguire esercizi di respirazione.
Dopo 4 settimane hanno mostrato una diminuzione della pressione sistolica di gran lunga più significativa dei pazienti non sottoposti al "trattamento musicale".
Se confermati i risultati, l'ascolto di musica potrebbe quindi diventare uno strumento terapeutico naturale da usare a seconda del giudizio del medico, in aggiunta alle tradizionali cure farmacologiche.

Adesso capisco perchè il mio amico Ghiacciolino è sempre così calmo, ogni volta che ci sentiamo a telefono sento che ascolta la sua musica celtica :)
Ciao Ghiacciolino colgo l'occasione per salutarti e mandarti un grande bacio TVB

Tao

Il coraggio nasce dalla calma della calma del cuore.
Per affrontare la vita bisogna avere il cuore libero da affanni e stare rilassati.

Il fungo

E’ divenuto il simbolo di Lacco Ameno: è una roccia tufacea dalla curiosa forma di fungo che è stata modellata dall’erosione marina nei vari secoli.

In passato era chiamato “Scoglio della triglia” per via dell’intensiva attività di pesca che veniva praticata nelle acque adiacenti.
Numerose sono anche le leggende legate all’origine di questo caratteristico scoglio; come quella che narra il sorgere del fungo nel luogo ove vi trovarono la morte due innamorati che fuggivano dai loro genitori che ostacolavano il loro amore.
Curiosa è anche la leggenda che racconta del lancio del grande masso dal Monte olimpo per opera del Dio Mercurio, incollerito per l’imprigionamento di Tifeo sull’isola di Ischia da parte di Giove.

giovedì 22 maggio 2008

Cade la pioggia ...





Finalmente sembra che abbia finito di piovere ... oggi non ha smesso per tutto il giorno ... ho fatto una mega doccia in motorino, ma non mi sono scoraggiata e armata di macchina fotografica ho scattato a più non posso!!!

mercoledì 21 maggio 2008

Premio tutti i link amici : grazie a tutti per esserci =)


Che bello, un altro premio! ringrazio tantissimo l'amico sergio e l'amica patty per avermi assegnato il premio, davvero gentilissimo da parte vostra grazie!
Come tradizione vuole ora tocca a me scegliere per assegnarlo a mia volta ... allora lo assegno
a tutti quelli che fanno parte dei link amici perchè altrimenti non starebbero dove sono.. .

Silvano

Orso Polare

Stefano

Ulisse


Denise

Valentino

Free

Serena


Ishtar


Valetata


Cesco


Jack


Alby

Luka

Mafalda

Calimera

Kat

Marco


Carlo


Streghetta

Tiw


Elsa

Venus








La "mia Ischia"

L'isola di Ischia è di origine vulcanica, come tutti i siti della zona a nord dei monti della Campania, ovvero il Vesuvio, i Campi Flegrei e le isole di Procida e Vivara. Quale personificazione del vulcanesimo, sorse il mito greco di Tifeo, il gigante ribelle confinato da Zeus sotto l'isola di Pithecusae, che erutta fuoco rendendo calde le acque e che, con il suo irrequieto agitarsi, provoca terremoti.

Il Gigante Tifeo incatenato sotto l'isola d'Ischia (da Camillo Eucherio de Quintiis, Inarime seu de balneis Pithecusarum, Napoli 1726)

Tifeo, come narra Esiodo nella Tifonomachia, ritenuta spuria da molti critici, ai vv. 820-860, è figlio del Tartaro e di Gaia, la quale lo genera con l'intenzione di farne l'oppositore di Zeus e il vendicatore di Crono, al quale voleva fosse restituito il trono degli dei. Il suo aspetto era quello di un mostro dalle cento teste di serpente, dagli occhi ardenti e dalla voce "ora di un toro superbo, alto muggente, dalla forza infrenabile, ora somigliante alla voce di cani, meraviglia ad udirsi, ora infine fischiava e ne echeggiavano le grandi montagne". Il gigante, fedele alle consegne materne, si ribella a Zeus, il quale, irato nel cuore, dopo un'aspra lotta, lo getta "nel Tartaro ampio".

Localizzazione di Tifeo presso gli autori antichi

Al mito di Tifeo accenna già Omero nell'Iliade (II, 780-783), collocando però la sua sede nella terra degli Arimi.

Ma andavano gli armati come se l'intero terreno ardesse
e sotto gemeva per l'ira la terra per l'ira di Zeus che avventa i fulmini
quando sferza la terra intorno a Tifeo fra gli Arimi,
dove si dice Tifeo abbia il letto.

Fra gli Arimi lo si trova anche nella Teogonia di Esiodo (295-308), quando si unisce in amore con Echidna, mostro metà fanciulla e metà terribile serpente, attraverso la quale "concepì figli dal cuore violento" .
In genere gli antichi identificavano il nome Arimi con la regione dei vulcani di Cilicia, anche se Strabone (XIII,626 e sgg.) afferma che per alcuni gli Arimi sono in Cilicia, per altri in Siria, altri identificano, invece, gli Arimi con Pithecusa poiché scimmia in lingua etrusca si dice arimos.

Secondo il poeta Pindaro (Pitiche, I, vv. 13-28), come già Eschilo (Prometeo incatenato, vv. 351-372), il gigante Tifeo giaceva sotto l'intera regione compresa tra l'Etna e Cuma, collegando in tal modo i fenomeni vulcanici campani con quelli della Sicilia.

Per vari autori latini, a partire da Virgilio (Eneide, IX, 715-713), invece, la sede di Tifeo è Ischia.


Allora per il rimbombo tremano l'alta Procida e Inarime
duro letto imposto da Giove a Tifeo.

Pithekoussai Testa di ponte del mito di Tifeo in Occidente

E' lecito chiedersi, a questo punto, come questo mito, le cui origini comunemente ammesse sono cilicie o semplicemente asiatiche, sia giunto ad Ischia.
A questa domanda risponde Giovanni Castagna in un ampio articolo ("Pithekoussai Testa di ponte del mito di Tifeo in Occidente" in La Rassegna d'Ischia 6/98, pp. 3-9).
Osservava già Buchner (G. Buchner, Pithecusae nell'VIII sec. a.C.: crocevia del mondo antico, in "Museo Archeologico di Pithecusae Isola d'Ischia, Itinerari a cura di G. Buchner e C. Gialanella". Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Roma 1994, p. 17) che tra i Pitecusani dell VIII secolo circolavano persone di cultura letteraria che ben conoscevano la poesia epica; sarebbe proprio grazie agli Eubei di Pithecusae che le popolazioni etrusche, latine e italiche del Lazio e della Campania vennero per la prima volta in contatto con la cultura greca e con l'arte orientale E' più che verosimile che i Greci introducessero a Pithekoussai la conoscenza dei poemi omerici, come provano alcuni vasi locali in cui compaiono iscrizioni e decorazioni collegate alla guerra di Troia (la cosiddetta "coppa di Nestore" e lo stampo con "Aiace che porta il corpo di morto Achille" non deve stupire, pertanto, che siano circolati nell'isola i miti teogonici orientali e che, data la natura vulcanica dell'isola, una particolare risonanza avesse quello del "gigante dei vulcani", magari anche quello originario dell'Ullikummi anatolico (una sorta di prototipo ittita del Tifeo esiodeo) che presso i Greci, con altro aspetto e altro nome, entra a far parte di un ciclo mitico ed epico. D'altra parte, come afferma Ridgway (op. cit, p. 57), la diffusione della cultura orientale, fenomeno tipico del VII secolo a. C. nella terraferma italiana, ebbe come suo primo centro propulsore la Pithekoussai prima dell'abbandono alla fine del sec. VII; perciò anche leggende, miti teogonici e cosmogonici, importati dall'Oriente, dovettero nel passaggio in Occidente, almeno transitare per Pithekoussai; leggende che nei testi troviamo definite come "cumane" sono, dunque, da intendersi, forse, come "pithekoussane" o "pitekoussano-cumane".

Pithekoussai fu, nell'VIII secolo a.C., il "crocevia del mondo antico" (G. Buchner, op. cit.) ed ebbe contatti anche con quelle regioni, come Siria settentrionale, Cilicia e Rodi, attraverso le quali è avvenuta la trasmissione, dall'Oriente all'Occidente, dei miti teogonici e cosmologici.

"Il primo a localizzare sotto l'Etna Tifeo, pur definendolo cilicio, fu Pindaro (...). Per Pindaro, Tifeo, tuttavia, giace sotto tutta la regione vulcanica che si stende da Cuma all'Etna." Nei suoi versi appare il paesaggio cumano, visto dal mare con le colline che la dominano e queste colline sono circondate dai flutti, come appaiono a chi le guardi dal mare o alla lontana. "Forse, cumani o pitecusani hanno così descritto quel paesaggio al poeta, e gli hanno parlato del Gigante che sputa fuoco, al quale egli diede subito il nome di Tifeo, quando, chiamato da Gerone per cantare la sua gloria ai piedi del vulcano, nella città sorta quasi sotto il fuoco del cratere, abbia unito in un'ampia visione le colossali bocche per mezzo delle quali il Gigante sputando fuoco appariva all'immaginazione degli uomini."

martedì 20 maggio 2008

Meme

INTERVISTA STILE "LE IENE" - domanda e risposta

1 Che ora è? 23.14

2 Nome: Nella

3 Compleanno: 1 Agosto

4 Segno zodiacale: Leone

5 Tatuaggi: No

6 Piercing: No

7 Sei innamorato/a? Si

8 Ti piaci? Abbastanza

9 Hai già amato al punto di piangere? Si

10 Hai già fatto un incidente in macchina? Non ho la patente, l'ho fatto con il motorino.

11 Hai mai avuto una frattura? No

12 Vino o birra? Il vino, se dolce e frizzante.

13 Ti fidi dei tuoi amici? Di solito sì

14 Colore preferito per l'intimo: Nero

15 Numero preferito? 13

16 Musica preferita? Quasi tutta

17 Cosa ti manca? Il mio caro zio

18 Cosa odi? Omertà, opportunismo, ipocrisia, arroganza, falsità.

19 Cosa pensi appena sveglio/a? Si inizia ....

20 Da chi hai ricevuto questo meme? Venus

21 Quale dei tuoi amici vive più lontano? Monica (in Spagna)

22 Cosa cambieresti della tua vita? Alcune persone ...

23 Sei felice? Si

24 Proverbio preferito: Amato non sarai se a te solo penserai.

25 Libro preferito: Il codice da vinci

26 Di cosa hai paura? Per adesso non ho paure ...

27 Una sola parola per chi ha scritto questo meme: Idea carina

28 Film preferito: "Il silenzio degli innocenti"

29 Se potessi essere qualcun altro chi saresti? Sempre me stessa

30 Cosa c'è appeso al muro della tua camera? La Madonna con il bambino e alcuni paesaggi.

31 Cosa non cambieresti? Tranne alcune persone, lascerei tutto com'è.

32 Un posto dove ti piacerebbe andare: Egitto

33 Pensi che qualcuno farà questo meme? Si

34 Chi sei sicuro che lo farà? Spero tutti è divertente

35 Ottimista o pessimista? Ottimista

36 Profumo preferito: Chanel

37 Sport preferito: Nuoto

38 Timido/a o estroverso/a? Estroversa

39 Il frutto preferito: Anguria

40 Mare o montagna? Mare

41 Hai paura della morte? No

42 A che ora vai a letto di solito? 2.30/3 circa

43 Cane o gatto? Gatto

44 Colore preferito: Azzurro

45 Il segno zodiacale che più ti piace: Chissà perchè Leone :)

46 Il segno che ti piace meno: Veramente, non è che non mi piace, vado poco daccordo con il segno della vergine.

47 La canzone preferita:Vado a periodi, in questo ascolto tantissimo "Cade la pioggia" dei Negramaro.

48 Un oggetto a te caro: Un vecchio orologio dello zio

49 Con chi faresti un viaggio? Con un bel po di persone :)

50 Cosa vuoi dire a chi leggerà questo meme? Grazie

p.s. Omaggio questo meme a: Ishtar, Sergio, Serena, Jack e Free.