domenica 30 marzo 2008

Ischia Dance Award



Oggi al palazzetto dello sport di Forio, si è tenuto il primo concorso internazionale per danzatori e coreografi:
l' "Ischia Dance Award", l'oscar della danza.
La giuria era composta da personaggi di danza di fama mondiale. Si sono esibite varie scuole, dell'isola e non, ma anche ballerini e ballerine in assoli, potevano iscriversi danzatori e danzatrici di tutte le età.
I ragazzi erano divisi in fasce di età, e tipi di balli: hip hop, moderna, contemporanea, classica ecc.
Io ero lì con un gruppo di amici e devo dire, che ci siamo divertiti moltissimo, anche se è stata dura, poverini specialmente per loro che hanno dovuto esibirsi
(sono stati lì da stamattina alle 9 fino alle 21 di stasera).
I ragazzi hanno dato il meglio di loro, alcuni erano bravi, altri un pò meno, ma tutti ci hanno trasmesso delle forti emozioni. Molti di loro sul palco, sono riusciti a creare un'ottima atmosfera, animando il palazzetto dello sport con i vivaci ritmi della musica e della danza, riuscendo a coinvolgere anche noi spettatori.
Alla fine si sono esibiti ballerini professionisti, è stato un crescendo di emozioni per tutti noi, tra esibizioni e premiazioni. Il primo posto per la categoria hip hop è stato vinto dalla bravissima Martina Caserta del gruppo:
"ragazzi del muretto" che al completo si sono aggiudicati il terzo posto
(di cui è coreografa e insegnante) .
Martina è una ragazza spigliata, la danza è il suo più grande sogno, ha molto talento , balla sempre con il sorriso sulle labbra. Balla ma non per apparire, ma perchè tutte le volte che ascolta la musica non riesce a stare ferma. . .
Il suo unico desiderio è di vivere a passo di danza. Danzare non è ciò che fa, ma ciò che è. . .
Brava Marty siamo tutti orgogliosi di te!!!

sabato 29 marzo 2008

Il fantastico mondo dei sogni

Come diceva Freud il sogno è "la via maestra per esplorare l’inconscio...".Oggi l'interpretazione dei sogni ha tutt'altro calore spesso vi si ricorre per ottenere dei numeri da giocare, oppure per sapere cosa riserva il futuro.
Niente ci lascia più stupiti delle fantasie che si creano nei sogni. Alcuni sono bellissimi, ricchi di emozioni e circostanze felici, tanto che ci svegliamo tristi scoprendo che avevamo sognato.
Altri sogni sono bizzarri che restiamo confusi: compaiono persone di cui ci eravamo dimenticati da anni e altre che sono una mescolanza di due o più persone; i decenni si confondono e facciamo cose che non oseremmo mai fare nella vita reale.
Un altro tipo di sogno è quello in cui si risolve un problema. Vediamo dove si trova un oggetto perso, troviamo la risposta ad un problema complesso di lavoro o qualche altra difficoltà.
La soluzione viene come un lampo miracoloso di saggezza e ce ne ricordiamo con gratitudine quando ci svegliamo.
In altri sogni ci troviamo in situazioni senza speranza: porte che si bloccano per non aprirsi più, partono treni che volevamo disperatamente prendere, cerchiamo di correre, ma le nostre gambe non vogliono funzionare. Un passo ancora ed un sogno diventa un incubo dal quale ci si può svegliare terrorizzati o tremanti.
Scientificamente il sogno "è una produzione psichica che si sviluppa con il sonno ed è caratterizzata da emozioni, percezioni e pensieri relativi a persone, situazioni ed oggetti vissuti dal sognatore come reali" ma nel linguaggio comune i sogni vengono visti come delle premonizioni per il futuro. Tutti, infatti al risveglio di un sogno ci chiediamo che cosa abbia voluto significare.
Come dice una nota canzone: "i sogni son desideri di felicità. . .", è bello sognare, oggi tante persone pensano che sognare sia solo per i più piccoli, io sono grande e sogno ancora.
Sogno un mondo migliore, sogno che i miei desideri si realizzino. . . forse perchè sono cresciuta con "Peter Pan" e "La storia infinita", dove ci ricordano che non bisogna smettere mai di sognare.
I sogni ci permettono di essere felici e di sorridere alla vita, anche nelle strade in salita!!!

mercoledì 26 marzo 2008

Invito ad una cena "stellare"

Un'amica mi ha appena inviato un'email nella quale mi invitava a cena, in un ristorante molto particolare. Si, una cena tra le nuvole, davvero un'esperienza "stellare".
Oggi se si è stanchi dei soliti ristoranti, alla modica cifra di 15000 euro, si può cenare tra le nuvole, sospesi nel vuoto; una società di catering "Dining in The Sky" organizza cene nel cielo.
A dire il vero, non assomiglia per niente ad un ristorante, il tutto consiste in un tavolo che pende da una grù, con dei sedili (non molto belli) provvisti di cinture, dove i banchettanti, restano super cinturati per tutta la durata del pasto.
Nel pozzetto del tavolo, c'è una piccola cucina, con forno , frigo e due camerieri che offrono bevande e servono le tante portate della cena a cinque stelle, con aragosta, caviale e tante altre prelibatezze, accompagnate da una pregiata lista di vini e fiumi di champagne. Le posate, in argento, sono legate al tavolo con del velcro e bisogna stare attenti ai bicchieri e ai tovaglioli, per evitare che volino via.
Naturalmente questa è un’esperienza che penso si possa usufruire meglio nei mesi estivi .
La società è assicurata contro il maltempo e si rifiuta di accettare ospiti in caso di vento forte o possibilità di cambiamenti nelle condizioni atmosferiche. L’unico problema, per chi l’ha già provata, è la mancanza di toilette (se scappa bisogna aspettare di tornare a terra).

martedì 25 marzo 2008

Guillermo Habacuc Vargas: "arte da galera"!

Oggi pomeriggio, ho ricevuto un'email da un amico, in cui mi chiedeva di firmare una petizione, apro l'email e resto davvero scioccata.
Nell'ottobre 2007 l' "artista" Guillermo Habacuc Vargas ha organizzato una cruenta esposizione in un museo: un cane legato ad una corda, al quale è stato impedito di sfamarsi. Oltre tutto Sopra il cane morente, una scritta fatta di croccantini con la frase: ‘Eres lo que lees’ ("Sei quello che leggi"). Secondo l’’artista’ lo scopo era quello di testimoniare l'indifferenza dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi.
Inutile dire che il povero animale è morto poco tempo dopo l'inizio della mostra. . . lasciato morire di fame e di sete. Per molti giorni, sia l'autore di questa crudeltà che i visitatori della galleria d'arte, sono stati spettatori della sua agonia.
Come è possibile, che nessuno è intervenuto per impedire tutto questo, in molte foto, si vede il pubblico che guarda la mostra, con drink e stuzzichini fregandosene di quel povero animale.
Ai visitatori era stato vietato portare cibo e acqua e qualcuno di loro che cercava di avvicinarsi per accudire l'animale veniva allontanato in malo modo.
L' "artista" si è giustificato dicendo: Nella mia città natale, San Josè, Costa Rica, decine di migliaia di randagi muoiono di fame e malattia e nessuno dedica loro attenzioni, e comunque il cane era randagio quindi prima o poi sarebbe morto comunque.
E pensare che c'è gente che si fa in quattro per migliorare la vita di questi poveri randagi! E poi ...
arriva un tipo che si fa chiamare artista e spaccia per arte un cane lasciato morire di fame, con una corda al collo e una catena che lo tiene lontano da una scodella di cibo....
Sono senza parole, non riesco ad esprimermi. . . ho il magone. . .
Non trovo le parole per definire la malattia di chi pensa certi orrori, ne tanto meno definire chi gli permette di farlo.
Questo non è tutto: In questo modo tanto incomprensibile Guillermo Vargas Habacuc è stato invitato a ripetere la sua crudele azione anche quest'anno.
Firmate qui: http://www.petitiononline.com/13031953/petition.html, non bisogna pagare, né registrarsi, né niente di pericoloso, e vale la pena, per inviare una petizione e che questo uomo non sia apprezzato né chiamato "artista" per un atto tanto crudele, per simile insensibilità e piacere per il dolore altrui.

domenica 23 marzo 2008

Pasqua

La Pasqua, che cade la domenica dopo il plenilunio di primavera, viene celebrata anche dagli Ebrei per commemorare la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù in Egitto, è la più antica festa cristiana. La chiesa vi si prepara con il periodo di penitenza e di preghiera della Quaresima, che culmina nel ricordo della passione e della morte di Cristo. Poi esplode la gioia nella festa che commemora la resurrezione e la conseguente redenzione dell'uomo dal peccato.
Della consuetudine, affine a quella natalizia, di scambiarsi dei doni in questa ricorrenza è sopravvissuto solo il simbolo dall'uovo, che ricorda la vita, la rinascita, quello della vita in se ma anche del mistero, della quasi sacralità, la primavera(è in questo periodo che le galline riprendono a fare le uova) .Già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
Gli uccelli infatti si preparavano il nido e lo utilizzavano per le uova: a quel punto tutti sapevano che l'inverno ed il freddo erano ormai passati.
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle le stagioni.
In alcune famiglie si passa la serata prima del giorno della pasqua a decorare con colori sgargianti (e atossici!) i gusci di uova sode che verranno poi rotti il giorno dopo durante il pranzo con i parenti. Ma quelle che si regalano sono per lo più uova di cioccolato e chiaramente, i consumatori principali sono i bambini. E' possibile, in pasticcerie specializzate portare il dono che verrà poi inserito nell'uovo di cioccolato prodotto artigianalmente. Ed è allora facimelmente prevedibile che questo servizio verrà utilizzato da innamorati nuovi e "vecchi" per stupire con una sorpresa "ad hoc" (magari un piccolo gioiello, se le finanze lo consentono) il partner.
Qualcuno ricorre all'invio di omaggi floreali, in particolare chi vive profondamente il significato religioso di questa solennità e vuole ribadirlo per esprimere un augurio di pace o un pensiero di riconoscenza. Per alcuni poi la scadenza pasquale si abbina all'opportunità di festeggiare contemporaneamente i molti Angelo e Angela che riconoscono il proprio onomastico il lunedì di "Pasquetta".
Auguri a tutti di una Pasqua serena e piena di armonia.

sabato 22 marzo 2008

Re: Al commento di Stefano

Si Ste, l'amicizia quella vera è come il sole. . . . Le avevo già dedicato un post, ma rispondendoti con un altro post non credo di ripetermi, sull'amicizia ci sono da dire tante cose.
Nella mia vita, come in quella di tante altre persone ha un valore importante, pensa all'angoscia nella quale vivremmo se non avessimo amici con i quali condividere i nostri momenti di felicità e di tristezza. Vero anche, che spesso definiamo amici tutte le persone che ci circondano, invece dobbiamo saper distinguere tra un amico vero e una semplice persona che frequentiamo regolarmente. L'amico quello vero, quello con la A maiuscola, è quello col quale possiamo essere noi stessi, con tutti i nostri pregi, ma anche con i nostri difetti(ovvio tranne per i saggi :> loro non ne hanno), e nonostante ciò non ci chiede di cambiare.
L'amico ci è sempre accanto, nei momenti in cui ne abbiamo bisogno, è colui che ci da dei consigli, anche se a volte non siamo daccordo, è lui che ci fa piangere, ridere, sognare ed amare, è a lui che sentiamo di poter confidare tutti i nostri pensieri, anche quelli più intimi, perchè sappiamo che lui non ci giudica, ne possa tradire la nostra fiducia.
Amicizia vuol dire anche fedeltà, essere fedeli in un rapporto d'amicizia è un elemento fondamentale, per far si che sia lunga e duratura.
Per mia fortuna e grazie al mio carattere aperto ed estroverso ho buoni rapporti di conoscenza e di vera amicizia con alcuni.
Sai Ste, mi è piaciuta moltissimo una frase che hai scritto: "E' come essere in primavera dopo un lungo inverno". Effettivamente, quando ci succede di ritrovare un amico/a, che per svariati o ignoti motivi avevamo perso di vista è piacevole. I riavvicinamenti, a parer mio sono una delle cose più belle che ci possano essere, perchè quando ci si ritrova anche se si è consapevoli che dei tempi andati belli o brutti che siano stati, non ritorneranno più, ti senti comunque rinascere. . . . . e sai che finalmente, si può ricominciare a camminare insieme.
L'importante è farsi guidare dal cuore. . . . .
Gli amici non sono nostri "clone", ma un completamento a noi stessi!!!!

venerdì 21 marzo 2008

Parole che partono dal cuore per arrivare al cuore

Come ho scritto nel post precedente, la primavera è la stagione che ha ispirato tanti poeti, ma è anche la stagione degli amori.
Sulla primavera, sono state scritte tante poesie, tanti aforismi, importanti e meno. Io pubblico dei versi scritti da un amico,veramente molto belli, nei quali collega l'amore alla primavera, e soprattutto che partono dal cuore. . . .
Uniti
Uniti per sempre come
in questo giorno di primavera, come
il fiore ha il suo stelo o come
la rondine al suo tetto, come
i palpiti dei nostri cuori uniti dall'amore.
A.M.

Il primo giorno di primavera

Oggi è una splendida giornata, passeggiando per le strade dell'isola ti senti accarezzato dai tiepidi raggi del sole è un piacere per il corpo e per l'anima, lo stretto contatto con la natura in dolce risveglio è veramente una senzazione bellissima.
Eh si, è arrivata la primavera, stagione dell'anno che inizia il 21 marzo e termina il 21 giugno. Ma vi siete mai chiesti perchè viene definita la prima stagione dell'anno, anche se inizia a marzo?
Prima-vera-stagione dell'anno, proprio perchè, parlando di un inizio, si pensa alla nascita, un fiorire. Oppure, si può associare alla giovinezza, freschezza, vitalità ......
Molti popoli festeggiavano la rinascita della natura che si verifica in primavera, da noi questi riti pagani sono stati assorbiti ed inglobati in feste religiose. In alcune regioni verso la fine dell'inverno, si brucia "la strega" o il "vecchio" un grande falò per cancellare il freddo dell'inverno e il propiziarsi della primavera.
E' la stagione che ottiene sempre il massimo dell'attenzione, e non solo dai poeti, ultimamente, con il maggiore interesse che c'è verso tutto ciò che è "ecologico" si sono moltiplicate le iniziative e le feste legate alla natura.
La primavera è uno dei periodi più belli dell'anno:è la stagione delle fioriture, mette vitalità in tutti i sensi, dalla natura all'amore, all'allegria ritrovata.
Tirate il fiato e guardatevi intorno: anche le aiule delle città raccontano il risveglio della natura ....

martedì 18 marzo 2008

Festa del papà

Il 19 marzo si festeggia San Giuseppe: La festa del papà.
Le origini e il significato di questa festa, cambia a seconda dei paesi e dei modi in cui viene interpretata.
Le sue origini risalgono ai tempi dei Babbilonesi, quando un ragazzo che si chiamava Elmesu, scrisse al padre un messaggio di buona salute e di una vita duratura, su di una piastra d'argilla.
Sembra che l'usanza della festa ci arrivi dagli Stati Uniti, l'idea di dedicare un giorno, in cui i bambini potessero festeggiare loro padre, venne ad una donna, Sonora Smart.
Sonora volle far sapere a tutti, quanto amorevole e premuroso fosse suo padre, e la scelta fu proprio giugno, perchè il signor Smart era nato il 19 Giugno 1910 a Spokane, Washinton.
La festa giunse in Italia, dove si decise che sarebbe stata più adatta festeggiarla il giorno di San Giuseppe. All'inizio nacque come festa internazionale, in seguito è stata annullata, anche se i bambini continuano a festeggiare i loro amati papà.
Si festeggia dal Marzo del 1968, in onore di San Giuseppe, un ebreo praticante e giusto. Nome molto diffuso in Italia con le varianti sia al femminile che al maschile. La festa è anche associata a due manifestazioni, che si trovano un po in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole.
E' infatti con questa festa che si saluta l'inverno e si comincia a sentire il profumo di primavera.
Difatti in alcune regioni, vengono bruciati i resuidi del raccolto sui campi, inoltre vengono preparate delle zeppole, famose frittelle che variano nella ricetta da regione a regione, sono comunque il piatto tipico di questa festa.
AUGURI A TUTTI I PAPA'............
A quelli che ci sono vicini e possono ancora sorridere con noi, asciugare le nostre lacrime, incoraggiarci e consolarci.
Ma anche ai tanti papà, che purtroppo non ci sono più, quelli che hanno sofferto e lottato. Quelli la cui voce si è spenta, ma le loro dolci parole ancora sentiamo, i loro sguardi i loro sorrisi sono ancora nei nostri cuori.................. Auguri

Manifestazione contro le pellicce

Sabato 15 marzo, a Milano si è tenuta una manifestazione per protestare contro le pellicce, organizzata dall' OIPA. Hanno aderito varie associazioni.
Ho letto, come si è svolta la protesta dal blog di un amico, che ha partecipato, quindi l'ha vissuta in prima persona, potete andare sul blog "http://capitan-harlock.blogspot.com/" e leggerla.
Per fortuna che si organizzano queste manifestazioni, per protestare ma, anche per sensibilizzare le persone e informarle, di come gli animali, vengono uccisi orribilmente per poi diventare capi d'abbigliamento, accessori, ecc. .
La maggior parte delle pellicce e pelli, vengono importate dalla Cina, dove non ci sono leggi che tutelano gli animali e sono consentiti allevamenti in cui vivono in condizioni estreme, per poi morire con morti economiche, tipo bastonature e scuiamento da vivi. Gli animali provano sofferenze inimmaginabili per colpa di una moda assassina (come era scritto sul cartellone di protesta che aveva il mio amico), e di esseri umani insensibili e vanitosi.
Gli animali non possono parlare, noi possiamo dire basta e unirci per fermare questi massacri.

domenica 16 marzo 2008

GENEROSITA'

Leggendo il post di un amico, nel quale accennava ad "atti di generosità", mi sono chiesta : Cos'è la generosità?
Ve lo siete mai chiesto?

La generosità è dare qualcosa in vari modi(spirituale o materiale), nel senso : cibo, riparo, medicine, vestiti, soldi...... ma possiamo dare anche tempo, incoraggiamento, gentilezza, amore..... l'importante è non sentirsi mai in obbligo di farlo.
E' generoso chi mostra altruismo, grandezza d'animo, alti sentimenti. Chi è generoso lo è e basta, non dice a nessuno di esserlo, ne se ne accorge, se lo dicesse vorrebbe dire che ha bisogno di considerazione e che il suo gesto era quindi calcolato, di conseguenza sarebbe solo un egoismo velato. Credo che la generosità sia un nobile sentimento, come l'amore..... il fatto è che quasi mai si vedano in giro persone di "nobili" sentimenti....., nella società di oggi sembra quasi un utopia, o comunque una cosa fuori luogo.
Per fortuna che alcune ci sono e sono generose per natura, ciò che fanno, lo fanno per compiere atti di bontà.
Diceva Albert Einstein: "Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere".

giovedì 13 marzo 2008

sensibilità

La sensibilità, non si può comprare, è qualcosa che alcune persone portano dentro, e fa prendere coscienza delle emozioni, degli affetti, dei sentimenti.
Essere sensibili significa essere coraggiosi, chi è sensibile, sa che bisogna essere disposti a soffrire, a rinunciare, a lottare.
In particolar modo, nel genere maschile, si trova di rado. Perchè fin da piccoli si addestrano a misurare il loro valore sulla forza fisica (come se fosse un animale) e sulle sue capacità intellettuali (come se fosse un computer).
Quindi si ritrovano adulti e associano la sensibilità alla debolezza inoltre pensano che implica la rinuncia dei loro super poteri (forza fisica e mente).
Ho conosciuto tante persone, alcune sensibili, altre meno, altre per niente.
Ieri parlando con un amico, sono rimasta stupefatta nel constatare tanta sensibilità in un ragazzo della sua età. Mi ha fatto leggere le sue poesie, che mi hanno trasmesso tante emozioni.
Parole che possono essere scritte solo da una persona sensibile, delicata e con "un gran cuore", che ho avuto la fortuna di conoscere e che ha arricchito di poesia e dolcezza alcuni istanti della mia vita.
Grazie!!!!!

lunedì 10 marzo 2008

SETTIMANA DELL'AMICIZIA

Da ieri sto ricevendo email ed sms inviati dai miei amici per farmi gli auguri per la settimana dell'amicizia.
Si per chi non lo sapesse questa è "La settimana internazionale dell'amicizia",in tutte le email e tutti gli sms mi sono state scritte parole molto belle, che fanno riflettere sulla propria vita.
Direi che tutte quelle riflessioni, possono solo essere fatte da persone che ti vogliono bene e ti considerano un'amica, solo un amico che ti rispetti è capace di parole così belle. Ringrazio tutti!!!
Fra tutte mi ha colpito molto una email, nella quale oltre agli auguri c'è una storia che non ha bisogno di commenti e che scrivo così come mi è arrivata:

"QUELLO CHE DIAMO CI TORNA INDIETRO" Il suo nome era Flemming, un povero agricoltore inglese. Un giorno, mentre cercava di guadagnarsi da vivere per la sua famiglia, ascoltò qualcuno che chiedeva aiuto in un pantano vicino. Immediatamente lasciò i suoi attrezzi da lavoro e corse verso il pantano, lì interrato sino alla vita nel fango, c'era un bambino terrorizzato, gridava e lottava per liberarsi dal fango. L'agricoltore Flemming salvò il bambino da quello che avrebbe potuto essere una morte lenta e terribbile. Il giorno seguente un carro molto lussuoso arrivò sino alla tenuta dell'agricoltore inglese. Un nobile inglese vestito elegantemente, scese dal veicolo e si presentò da solo come il padre del bambino che Flemming aveva salvato. "Io voglio ricompensarvi" disse il nobile inglese "Voi avete salvato la vita di mio figlio". "Ma io non posso accettare una ricompensa per quello che ho fatto" rispose l'agricoltore inglese rifiutando l'offerta. Proprio in quel momento il figlio dell'agricoltore uscì dalla porta di casa. "Questo è vostro figlio? " chiese il nobile inglese. "Si" rispose l'agricoltore pieno d'orgoglio. "Le propongo una cosa. Mi lasci prendere suo figlio e offrirgli una buona educazione. Se rassomiglia a suo padre crescerà sino a diventare un uomo di cui sarete molto orgoglioso". L'agricoltore accettò. Con il passare del tempo, il figlio di Flemming si laureò alla Scuola di medicina di St Mari's Hospital di Londra, e diventò un personaggio conosciuto nel mondo, il famoso Sir Alexander Flemming, lo scopritore della penicellina. Alcuni anni dopo, il figlio del nobile inglese, si ammalò di polmonite. Cosa lo salvò? La peniccellina. Il nobile inglese? Randolph Churchill. Il nome del figlio? Sir Winston Churchill. Qualcuno disse una volta: Sempre riceviamo lo stesso che offriamo. Lavora come se non avessi bisogno di denaro. Ama come se niente ti avesse ferito. Balla come se nessuno ti stesse guardando. E' la settimana internazionale dell'amicizia. Spedisci questa storia a chi consideri un amico, e rallegragli (o rallegrale) la sua giornata. Niente ti succederà se decidi di non inviarla, e l'unica cosa che succederà se la spedisci è che qualcuno potrà sorridere. BUONA SETTIMANA DELL'AMICIZIA A TUTTI


venerdì 7 marzo 2008

Festa della Donna

La "Giornata Internazionale Della Donna" comunemente chiamata "Festa Delle Donne", ricorre dal 1910, anno appunto della prima Internazionale Femminista a Copenaghen che si aprì l'8 marzo, e vuole sottolineare, riferendosi a eventi drammatici della storia dell'emancipazione femminile, il prezzo e il valore di una delle battaglie civili più lunghe e sofferte nel tempo.
Parlando con un amico, mi sono resa conto che ancora oggi, molti ignorano l'origine di tale ricorrenza e la considerano solo una circostanza in cui, ormai di consuetudine, si regalano le mimose alle donne.
Tutti noi siamo soliti considerare l'8 marzo una giornata molto piacevole, le donne infatti approfittano di questa ricorrenza per trascorrere con le amiche una serata all'insegna dello svago, dell'allegria, del divertimento e talvolta, perché no? Della trasgressione.
Gli amici col pretesto degli auguri e delle mimose hanno modo di vederle, salutarle e canzonarle bonariamente; per noi tutti, insomma, associare la festa della donna alla compagnia, alle risate e all'ilarità è praticamente superfluo.
Eppure l'8 marzo paradossalmente ricorda una giornata molto triste. Nel 1908 infatti alcune operaie dell'industria tessile Cotton di New York organizzarono una protesta contro le terribili condizioni lavorative che venivano loro imposte.
La manifestazione si protrasse per giorni, l'8 marzo però, il proprietario dell'industria, Mr. Johnson, fece chiudere le scioperanti all'interno della fabbrica e vi appiccò un incendio. Persero la vita arse dalle fiamme ben 129 operaie (tra cui delle italiane). L'unica colpa di queste donne era stata quella di lottare per ottenere delle condizioni di vita più dignitose.
Noi donne occidentali avendo la fortuna di poter festeggiare l'8 marzo (pensiamo per un attimo alle povere donne orientali) diamo ovviamente per scontati tali traguardi.
E l'8 marzo serve proprio per questo, per ricordarci il tributo di sangue versato dalle donne nella lotta contro la miseria e lo sfruttamento per diffondere ed affermare nel mondo il grande ideale dell'emancipazione femminile.
Nella