sabato 31 gennaio 2009

I giorni della merla

Tutti ne parlano, ma quasi nessuno conosce l'origine dell'espressione "i giorni della merla", utilizzata per definire questo periodo dell'anno piuttosto freddo. Ma che legame c'è tra la femmina del merlo, il celebre volatile, e il periodo più freddo dell'anno? Dopo aver parlato più volte di curiosità romane o laziali, quest'oggi Il dottor StranoWeb si trasferisce in Lombardia per cercare di svelare il significato di una tradizione molto sentita nella Pianura Padana. I giorni della merla, tradizionalmente il 29, 30 e 31 gennaio (per alcuni 30 e 31 gennaio e 1 febbraio) sarebbero i giorni più freddi dell'anno: quelli in cui la temperatura raggiunge i livelli più bassi di tutto l'inverno. Se ciò può essere vero da un punto di vista metereologico, resta da definire il motivo del legame con la merla, che appare obiettivamente difficile da verificare fuori dall'ambito del folklore. Ma anche nella tradizione popolare è difficile giungere ad una definizione all'origine della singolare credenza. Abbiamo provato a guardare all'interno della tradizione delle terre lombarde per cercare di capire che cosa ci sia alla base dell'abbinamento "merla-giorni più freddi", e abbiamo avuto modo di incontrare numerose interpretazioni. Ne riportiamo alcune che, in alcuni casi, sono tra loro sorprendentemente diverse, sia nel contenuto, sia nell'origine dell'etimologia. a) Un servo di Erode rubò ad una merla i suoi piccoli per mangiarseli con la polenta. Un merlo, nero come il carbone, prelevò una pagliuzza dalla culla di Gesù Bambino e la lasciò cadere sui piccoli che impararono immediatamente a volare, riuscendo così a scappare al loro carceriere. Il miracoloso evento fece anche sciogliere la neve e da quel giorno - era il 31 gennaio - la temperatura cominciò a salire. b) Un soldato di Erode gettò del fiele nella scodella del latte di Gesù Bambino: una merla che aveva il nido lì vicino sorbì il latte avvelenato e per tre giorni soffrì le pene dell'inferno, fino a quando, il 31 gennaio, il futuro Messia fece brillare un caldo sole che aiutò la merla a guarire in brevissimo tempo. c) Un tempo i merli erano bianchi. Durante un inverno freddissimo, una merla e i suoi piccoli si rifugiarono in un comignolo per scaldarsi un po': in quell'ambiente caldo ma sporco, la merla e i merlotti divennero neri come carbone e da allora il loro colore non è cambiato. d) Una versione più triste narra che una merla, ingannata dal sole di gennaio, cominciò a covare le sue uova. Però l'inverno non era finito e il 29, 30 e 31 il freddo ritornò intenso, cosicché le uova si ruppero e i piccoli perirono. Anche la merla, affranta da dolore, morì: della sua tragedia è rimasta la memoria nel detto "i giorni della merla". e) Un'altra leggenda narra che la merla non era un uccello, bensì una bella ragazza che amava moltissimo ballare e divertirsi con i giovani della sua età. Per recarsi ad un ballo, che si svolgeva in una località vicino al suo paese, decise di attraversare di corsa una lastra di ghiaccio che copriva il Po. La coltre gelida non resse il peso e la giovane cadde nel fiume scomparendo nelle acque ghiacciate. Per tre giorni (29, 30, 31) gli amici la cercarono disperatamente, ma il grande fiume non restituì la sua vittima. f) Un'elaborazione della precedente versione narra che una ragazza e un ragazzo, per guadagnare tempo, mentre si recavano ad una festa in un paese vicino al loro, attraversarono il Po gelato, ma scivolarono nell'acqua e scomparvero. Unica testimone dell'accaduto una merla: per tre giorni l'uccello cinguettò volando sui passanti per chiedere aiuto. Poi, il terzo giorno (30 gennaio) il sole sciolse il ghiaccio e il fiume restituì i cadaveri delle giovani vittime, intorno ai quali sbocciarono molti fiori. Queste versioni subiscono delle varianti, aggiunte e modificazioni di vario tipo, ma in genere la struttura portante della leggenda non cambia e trova il proprio asse narrativo principale nel legame con i giorni considerati i più deboli dell'anno. Per quanto riguarda la merla, come si è osservato vi sono delle varianti che cercano di trovare un modo per saldare i tre giorni all'animale, di cui però come abbiamo visto, può essere usato solo l'etimo, al fine di produrre un'interpretazione altra, atta a giustificare la connessione. In Lombardia era diffusa la tradizione dei Canti della Merla. Nei giorni convenuti i contadini si ritrovavano intorno ad una catasta di fascine sulla quale saliva la Merla, la ragazza incaricata di dare inizio ai canti tradizionali. Spesso questi canti avevano anche un ruolo propiziatorio e attraverso un'articolata botta e risposta era possibile gettare le sorti sulla futura annata agraria. La festa poteva terminare con un contrasto canoro tra gli uomini, che erano sull'aia e le donne chiuse nella stalla. Alla fine i due gruppi si congiungevano secondo i dettami di un rito la cui origine si perde nella notte dei tempi. In questa tradizione possono anche essere intravisti i primi vagiti del prossimo Carnevale ormai alle porte.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggende interessanti, cara Nella, che spesso si trasformano passando di bocca in bocca. In questi giorni però mi capita di vedere due merli dalle parti in cui lavoro, ma non sono riuscito ancora a fotografarli.

Nella ha detto...

Beh caro Cesco , allora aspetto che tu riesca a fotografarle ;D

Gianna ha detto...

Quante leggende e chi l' avrebbe detto?

Nel mio nuovo blog manca la tua presenza!

Leonardo ha detto...

Io conosco quela secondo cui la merla e i piccoli si trasferirono nel comignolo per ripararsi dal freddo,per questo cambiò il colore del piumaggio.

Ciao Nella,buona fine settimana!

P.S. PER CESCO:
Fotografare i merli è un'impresa,sono velocissimi...

Cannibal Kid ha detto...

leggende a parte, continuo sempre a odiare i giorni della merla, che io chiamo anche i giorni della m**da :D

Streghetta ha detto...

Che freddo e che pioggia--uffi...rivoglio la primavera e l'estate e le mie lunghe passeggiate

Elsa ha detto...

una leggenda che ignoravo...
però il fredd inizia ad essere insopportabile... vorrei un pareo:)
Elsa

Valen ha detto...

si ricordavo quella del cambio di colore della merla, per fortuna quei giorni sono passati siamo già al 3 :)

buona settimana

Nella ha detto...

Un bacio Stella!!!

Anche a me il nonno raccontava quella Sirio!!!

Hihi Marco ... smack

Anche io ssStreghetta non sopporto più la pioggia :°(

Elsa ^_^

Eh si... buona settimana anche a te Valentino =)